Fra Democrazia e Nazionalismo

Tra Democrazia e Nazionalismo

Fin dalla seconda metà del 1800 le monarchie costituzionali erano in diminuzione; in compenso i Parlamenti acquistavano sempre più potere. Nascevano così nuovi stati Democratici, in cui si doveva votare per una persona che rappresentava il partito scelto; c’erano più partiti.
Molte persone, però non avevano il diritto di voto; il suffragio “universale” maschile fu dapprima istituito in Stati Uniti, Francia e Germania; in Italia arrivò solamente nel 1812, e in Inghilterra nel 1918.
Molti governi, però, cercavano di limitare in tutti modi il potere del popolo, per paura che esso rivoluzionasse in modo radicale la politica, diminuendo i loro privilegi. Quindi adottarono delle precauzioni per far sì che solamente una parte di loro votasse; l’età minima di voto, per gli uomini, in molti paesi era di 30 anni circa; Un’altra limitazione fu il voto palese, cioè il voto del cittadino poteva essere visto da tutti.
Anche le donne, però volevano che il suffragio fosse universale, e volevano più uguaglianza con gli uomini. Nacquero così io primi movimenti femministi in tutta Europa; le donne lottavano per ottenere il diritto di voto, e molte fecero lo sciopero della fame, e furono rinchiuse in carcere. Erano chiamate suffragette, invece di suffragiste, in segno di disprezzo.
In Itala il suffragio universale, però, fu proclamato solamente nel 1945.
Il governo, nel frattempo si mobilitava per i lavoratori: dapprima era nata la Welfare State, e già nella seconda metà del 1800 Ottone di Bismarck aveva istituito leggi per gli operai.
La giornata di lavoro, fu quindi ridotta a 8 ore e si stabilì un valore minimo di paga.

I Parlamenti erano formati da club, chiamati anche circoli; essi si mobilitavano soprattutto durante le campagne elettorali, occupandosi di propagandare l’esponente del partito e di far capire ai votanti di cosa si occupasse. Spesso, però i voti venivano accumulati illecitamente, promettendo favori in cambio del voto.
Anche i comizi cominciarono a diffondersi nelle piazze, nei quali i propagandisti illustravano il programma elettorale. Anche i giornali e le riviste ebbero lo stesso scopo. Vennero quindi fondate le prime organizzazioni finanziarie per gli elettori, i quali erano invitati a collaborare nelle spese; per l’ingresso era necessaria una tessera.
In questo modo nacquero i partiti di massa, tra cui i primi erano di ispirazione cristiana. In questi partiti è molto importante l’ideologia, che accomuna tutte queste persone in un solo interesse.

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